Manzoni 150
Manzoni 150
In occasione del 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni, dal 22 maggio al 5 giugno il Museo Teatrale alla Scala di Milano ospiterà una speciale esposizione dedicata a uno dei più grandi intellettuali italiani di tutti i tempi, il cui ricordo sarà celebrato attraverso preziose testimonianze di grande rilevanza storica e culturale che metteranno in evidenza il profondo legame che intercorse tra lo scrittore lombardo e uno dei compositori più legati alla città di Milano e al Teatro alla Scala: Giuseppe Verdi.
Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi
“Fratelli di genio e di carattere”, il rinnovatore della moderna nostra letteratura e il Maestro delle melodie nutrirono l’uno per l’altro una grande ammirazione. Si incontrarono solo una volta, il 30 giugno del 1868 in Via Morone a Milano, in casa dell’ormai ottuagenario Alessandro Manzoni, e a organizzare l’incontro furono due donne: Clara Maffei, contessa patriota e mecenate milanese, e Giuseppina Strepponi, moglie di Verdi, che proprio a casa della Maffei ebbe l’onore di conoscere il Manzoni un anno prima.
Cosa si siano detti rimane un mistero, ma tale incontro accese in Giuseppe Verdi, oltre la profonda ammirazione che già nutriva per il Manzoni-artista, l’ammirazione per il Manzoni-uomo. Gli si sarebbe messo davanti in ginocchio tanta fu l’adorazione che in lui suscitò lo scrittore, il quale prima dell’incontro gli aveva fatto recapitare un ritratto con la dedica “A Giuseppe Verdi, gloria d’Italia, un decrepito scrittore lombardo”.
Verdi’s visiting card to Manzoni, Naples 1 January 1873
“Col cuore commosso, e coll’ammirazione più sconfinata, augura ogni bene a Chi compendia nel suo nome ogni elogio, Alessandro Manzoni”
“With a touched heart and the most boundless admiration wishing all the best to One who is the embodiment of every praise, Alessandro Manzoni”
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La nascita del requiem
Manzoni morì il 22 maggio del 1873, carico di anni e di gloria. I solenni funerali in Duomo suscitarono una enorme commozione in tutta la nazione, che perdeva uno dei suoi padri. Tale e tanto fu l’eco della morte del grande scrittore che le celebrazioni del primo anniversario della sua scomparsa divennero un vero e proprio evento nazionale atteso da tutti. La morte di Manzoni toccò profondamente il Maestro, che più volte disse di voler onorare in qualche modo l’ amatissimo scrittore e da subito informò il Sindaco di Milano Giulio Bellinzaghi del suo progetto di celebrarne il primo anniversario della scomparsa con la composizione di una Messa da Requiem, proposta accolta all’unanimità da tutto il Consiglio Comunale.
Letter by G. Verdi to Giulio Bellinzaghi, Major of Milan, Sant’Agata 9 June 1873
“Non mi si devono ringraziamenti né da lei né dalla Giunta, per l’offerta di scrivere una Messa funebre per l’anniversario di Manzoni. È un impulso o, dirò meglio, un bisogno del cuore che mi spinge ad onorare, per quanto posso, questo Grande che ho tanto stimato come scrittore e venerato come uomo, modello di virtù e di patriottismo (…)”
“Dear Mr. Major, there is no need for thanks from you, nor the city council for the offer to write a funeral Mass for Manzoni’s anniversary. It is an impulse, or I should say, the heart’s need that stirs me to honour, insofar as I can, this Great man, whom I so worshipped as a Writer, and worshipped as a Man, a model of virtue and patriotism (…)“
Giuseppe Verdi, Manoscritto della Messa da Requiem, dedicata a Alessandro Manzoni
Riproduzione anastatica
Giuseppe Verdi, Manuscript of the Requiem Mass, dedicated to Alessandro Manzoni
Anastatic printing
Nasce così il Requiem di Verdi, in memoria di Alessandro Manzoni. L’evento diviene immediatamente di proporzioni enormi: viene scelta la grande Chiesa di San Marco in Brera, ove aveva avuto ospitalità il giovane Mozart, i cantanti designati dal maestro furono le signore Teresina Stolz e Waldmann, i signori Capponi e Maini, un’orchestra formata da cento esecutori e il coro di centoventi, il tutto sotto la direzione del compositore. Il successo fu tale che il Sindaco, nel ringraziare Verdi, gli domandò di far eseguire la sua Messa al Teatro alla Scala per poter permettere a più persone di assistere, e il maestro accolse di buon grado dirigendo egli stesso le tre esecuzioni scaligere, la prima il 25 maggio 1874.
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