Ballerine di carta

Ballerine di carta

Caterina Crepax


Guido dietro a paravento ph Livia Sismondi
Gilberto Crepax, violoncellista
(Dolo, Venezia 1890 – Milano 1970)

Una storia di famiglia alla Scala

Mio nonno Gilberto Crepax aveva attraversato l’oceano con il suo prezioso violoncello. Faceva parte dell’orchestra della Scala che si esibiva in tournée negli Stati Uniti sotto la direzione di Toscanini. Era il 1921. Si erano conosciuti durante la Prima guerra mondiale in Africa insieme a Gabriele D’Annunzio. Toscanini aveva avuto modo di sentirlo suonare e di apprezzarne il notevole talento. Dopo la Seconda guerra mondiale lo aveva voluto come primo violoncello nel risorto Teatro alla Scala, distrutto dai bombardamenti.

Mio padre Guido da bambino lo ascoltava in silenzio dietro alla porta, mentre provava in casa e spesso lo accompagnava in teatro. La Scala era casa anche per lui. Negli anni a venire il ricordo del suono di quello strumento continuava a commuoverlo, tanto da dedicargli un’intera storia a fumetti all’interno della lunga saga di avventure del suo famoso personaggio Valentina.


Guido dietro a paravento ph Livia Sismondi
Guido Crepax, illustratore e fumettista
(Milano 1933 – Milano 2003)


 

Altre pagine delle storie di Valentina sono ambientate alla Scala: si riconoscono i palchi, i corridoi curvi, i preziosi lampadari, gli abiti eleganti delle signore. Ad una sono molto affezionata, “L’intrepida Valentina di carta” dove mio padre ritrae una Valentina undicenne con le mie sembianze, nei panni della ballerina di carta della celebre fiaba di Andersen “Il soldatino di piombo”. Per un curioso destino o una premonizione, disegna la Valentina/ Caterina con le forbici in mano che taglia le carte da gioco di Alice. Una fiaba nella fiaba. 

Ed eccomi, nipote e figlia di artisti, sono un architetto, con una grande passione per la scenografia e per la scultura. Hanno scritto di me che faccio disegni tridimensionali.
Fin da piccola costruivo teatrini e figurine ritagliate nel cartoncino e quest’anno sono esattamente 30 anni che realizzo abiti scultura con la carta. Una passione che è diventata il mio lavoro. Disegno e modello a mano abiti onirici per mostre, eventi, scenografie, aziende, workshop. L’invito di Margherita Palli ad essere parte di questa mostra al Museo della Scala è l’avverarsi di un desiderio. Entrare con il mio lavoro per la prima volta alla Scala, quasi come se fosse un ritorno, in un luogo familiare. Un cerchio che si chiude e mi ricongiunge con mio nonno, attraverso mio padre. E così comincio a ritagliare piume di carta di gelso, ali di libellula, a piegare a ventaglio croccanti coppette da bignè, ad arrotolare fili di carta di seta, a plissettare vecchi spartiti musicali, a modellare corpetti, ad incollare vaporosi sbuffi di velina.

Guido dietro a paravento ph Livia Sismondi
Caterina Crepax, architetto e paper artist (Milano 1964)

Prendono forma candidi ed eterei tutù volanti, corpetti arcuati, gusci vuoti che simulano la presenza di corpi in movimento al loro interno, scarpette ricurve in punta come se invisibili piedi di ballerine le stessero indossando.

Un sogno che danza, dietro al sipario.

Guido dietro a paravento ph Livia Sismondi