Luca Ciammarughi – Soviet piano. I pianisti dalla Rivoluzione d’ottobre alla guerra fredda

Luca Ciammarughi – Soviet piano. I pianisti dalla Rivoluzione d’ottobre alla guerra fredda

Editore Zecchini, 2018

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L’originalità del lavoro di Ciammarughi sta nell’indagare come quella temperie di terrore, con le purghe staliniane, le persecuzioni motivate dal non allineamento alla visione del regime ma pure dall’ostilità verso gli ebrei, gli omosessuali e quant’altro, avesse agito sulle singole personalità dei pianisti (Classic voice)

L’adolescente Horowitz vede il suo pianoforte defenestrato, il piccolo Cherkassky sente il sibilo di un proiettile che passa appena sopra la sua testa e si conficca nel muro di casa, il principino Magaloff fugge in slitta con la famiglia: tre flash di una rivoluzione che un secolo fa, con l’Ottobre Rosso, sconvolse il mondo e anche le vite di molti musicisti. Partendo dalle reazioni di eccitazione e paura che gli artisti ebbero di fronte alla presa di potere bolscevica, questo libro ha l’obiettivo di delineare per la prima volta un quadro complessivo dei rapporti fra i pianisti classici e il regime sovietico, dal 1917 al 1991. Su uno sfondo composto dalle vestigia della Russia ottocentesca e dalla nuova temperie modernista, eroismi e drammi si intrecciano: il solitario orgoglio di Sofronickij, la ribellione di Marija Judina a Stalin, l’arresto di Neuhaus per le sue origini tedesche e quello di Štarkman per omosessualità, i tormenti interiori di Richter e Gilels, le avventure e disavventure col KGB di Aškenazi, Egorov, Berman, Rudy, Gavrilov e molti altri. Sono virtuosi, ma prima di tutto uomini, gli innumerevoli pianisti che incontriamo in quest’epoca di eroi e antieroi, cresciuti in un sistema scolastico perfetto ma poi spesso impossibilitati a varcare la cortina di ferro. Nel mistero di un’arte fiorita sotto il regime, questi artisti ci parlano di crudeltà e bellezza, dell’eterno scontro fra materialismo e spiritualità, dell’imprevedibile intrecciarsi di etica ed estetica.

 

 

Luca Ciammarughi ha studiato pianoforte presso il Conservatorio G. Verdi di Milano, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode nella classe di Paolo Bordoni e ottenendo poi, con menzione d’onore, il diploma accademico in musica vocale da camera nella classe di Stelia Doz. Come pianista concertista ha suonato per il Festival dei Due Mondi di Spoleto, Mito Settembre Musica, Taormina Arte, La Verdi, Mantova Chamber Music Festival, Società dei Concerti di Milano, Spoleto Festival USA di Charleston, Festival Guadalquivir in Spagna, European Union Youth Orchestra, Salle Cortot di Parigi, Piano City Milano e molte altre istituzioni. Le sue incisioni delle Sonate D 894 e D 960 di Schubert hanno ricevuto il plauso unanime della critica. È stato più volte ospite a Radio Tre Rai, eseguendo in diretta un ampio repertorio, da Rameau fino a Reynaldo Hahn. Da dieci anni è quotidianamente in onda su Radio Classica: la sua trasmissione “Il pianista” è divenuta un riferimento nel panorama divulgativo italiano. Collaboratore della rivista MUSICA, è inoltre direttore editoriale del network ClassicaViva. Ha scritto trenta voci per la Guida alla musica da concerto di Zecchini Editore e ha pubblicato per LIM di Lucca il volume monografico Le ultime sonate di Schubert – Contesto Testo Interpretazione, oltre a saggi sulla liederistica di Schumann e le mélodies di Poulenc e Debussy. Ha composto le musiche per i cortometraggi Elsa’s kitchen e Anna e Marcel, proiettati al Centre Pompidou di Parigi.

 

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