Stenhammar, Piano Music
Etichetta Piano Classics
Pianoforte Paolo Scafarella
Da wagneriano diciannovenne a poeta tonale maturo, la voce di un romantico svedese intravista attraverso la sua musica per pianoforte. Carl Stenhammar (1871-1927) si formò come pianista e l’epico Concerto in re minore di Brahms non lo spaventò. La sua scrittura per lo strumento è quindi audace ed eroica fin dall’inizio, come dimostra la Sonata in sol minore del 1890. Tenuta insieme da leitmotiv wagneriani, ma spesso trascinata in sogni schumanniani, la Sonata in quattro movimenti porta sulla manica la passione austro-tedesca. Brahms continuò ad avere una chiara influenza sulla scrittura pianistica di Stenhammar nelle tre Fantasie op. 11 del 1895, ma le armonie sono ora più chiare e limpide, alla maniera di Chopin, ma anche cantate con un accento più svedese o almeno nordico.
Ancora più franco-russi nell’idioma sono i Tre piccoli pezzi dello stesso anno, nello spirito dei Pezzi lirici di Grieg e delle Stagioni di Tchaikovsky, ognuno dei quali distilla lo stile melodico individuale di Stenhammar in uno o due minuti. Il punto più alto della sua produzione per pianoforte solo – distinto dal poderoso Secondo Concerto per pianoforte e orchestra, che ha trovato un posto ai margini del repertorio romantico – è raggiunto con le Notti di fine estate op. 33, un ciclo in cinque movimenti di concisi quadri tonali che si avventura in regni armonici speculativi come i tardi Notturni di Fauré, richiedendo la più raffinata delle risposte da parte del pianista.
Il pianista italiano Paolo Scafarella sta rapidamente diventando uno specialista di Stenhammar. È stato ingaggiato per registrare i concerti con l’Orchestra Fondazione Biagio Abbate della provincia BAT e si esibisce nelle principali sale del suo paese.