Rameau nello specchio di Saint-Saëns
Etichetta Sony Music
Pianoforte Luca Ciammarughi
Il compositore Jean Philippe Rameau torna alle origini della sua riscoperta ad opera del collega Camille Saint-Saëns grazie al pianista e musicologo Luca Ciammarughi.
Un cd dedicato a Rameau e dal titolo curioso Rameau nello specchio di Saint-Saëns, suonato su uno Steinway del 1888. Ciammarughi, intellettuale molto vivace e mai banale, autore di numerosi e raffinati saggi, spiega che nonostante Rameau sia legato nell’immaginario collettivo a Claude Debussy, fu in realtà Saint-Saëns il primo pioniere del revival ramista. “Il nostro grande Rameau gettava le basi di una teoria dell’armonia, e faceva stupefacenti scoperte, di cui era il primo ad approfittare nelle sue opere tanto ardite e tanto potenti”, disse Saint-Saëns, sottolineando l’estrema modernità di Rameau.
Grazie allo Steinway del 1888, pianoforte che spesso usava proprio Saint-Saëns, il suono è il più vicino possibile a quello dell’epoca della riscoperta di Rameau. “Visitando una mostra su Saint-Saëns a Parigi – scrive Ciammarughi in un post su facebook – mi ero accorto dalle fotografie che il compositore, primo editore di un progetto di Oeuvres Complètes di Rameau e primo fautore della Rameau-Renaissance, suonava spesso Steinway. Allora è balenata l’idea: perché non andare alle origini della riscoperta di Rameau al pianoforte, nell’epoca in cui Saint-Saëns, Debussy, Dukas e molti altri si accorgono che l’elegante nitore e lo charme ineffabile dell’avo è un antidoto a ogni pesantezza e una porta verso la musica futura?”.
Ciammarughi quindi fa riflettere Rameau nello specchio di Saint-Saëns e dei suoi pianoforti, “ma anche in quello delle ‘Fêtes galantes’ di Watteau (il pittore Antoine Watteau, ndr) rilette da Verlaine. Ma in fondo anche Rameau nostro contemporaneo, grazie a una musica talmente proiettata nel futuro da suonare ancor oggi arditissima e stranamente ‘nuova’”.