Il carillon ritrovato di Giacomo Puccini

Il carillon cinese dal quale Giacomo Puccini trasse musiche per la sua Turandot sarà esposto per la prima volta al Museo Teatrale alla Scala il 16 gennaio in occasione del finissage della mostra Puccini - Opera Meets New Media, ideata da Archivio Storico Ricordi e Bertelsmann.
 

Chini 33

Il carillon, come racconterà la regista Alessandra Premoli che lo ha riscoperto presso i collezionisti proprietari, fu acquistato nel 1918 dal barone Edoardo Fassini Camossi, tenente colonnello del Regio Esercito impegnato nel contingente italiano in Cina. Era un oggetto speciale, costruito in Svizzera per il mercato cinese tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e suonava tre motivetti: due vecchie musiche popolari, Mo Li Hua (Fiore di gelsomino), Le tre maschere, nonché la Marcia Imperiale, inno del Celeste Impero fino al 1911. Questi motivi, che potremo ascoltare dal carillon, finirono anche tra le musiche della Turandot poiché il barone, amico del compositore, portò l’oggetto nella sua villa di famiglia a Bagni di Lucca dove i due lo ascoltarono insieme.

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