La Biblioteca Livia Simoni
La Biblioteca Livia Simoni
Alla sua nascita, nel 1913, il Museo comprendeva una biblioteca di circa 10.000 volumi, in gran parte di critica, storia teatrale, partiture e biografie musicali.
Nei primi anni cinquanta il lascito di Renato Simoni, di 54.000 volumi, incrementò la collezione della biblioteca che, dalla data della successiva inaugurazione, prese il nome di “Livia Simoni”, in memoria della madre, per precisa volontà testamentaria.
Seguirono negli anni la donazione dei libri di Ruggero Ruggeri e di Arnaldo Fraccaroli, che portarono la raccolta a dimensioni notevoli (oltre 150.000 volumi) e la posero tra le più importanti in Italia e nel mondo per il suo settore di competenza.
Il volume più antico contiene le commedie di Plauto, stampate a Venezia da Lazzaro Soardi nel 1511. Le cinquecentine sono 363, spesso in edizioni di raro pregio; sono più di 400 le opere del Seicento, mentre ricchissima è la collezione di volumi dei secoli successivi. Alla biblioteca è annesso l’archivio, che comprende 2.255 bozzetti, 6.959 figurini, 3.000 locandine teatrali, 6.000 libretti d’opera, 10.300 lettere autografe di attori, registi, compositori e cantanti, 30 manoscritti musicali di opere complete (tra cui la Messa da Requiem di Verdi e il Tancredi di Rossini) e 300 fogli sparsi (con pagine di Verdi, Rossini, Donizetti, Puccini, Beethoven), 7.000 fotografie e 10.000 incisioni.
Responsabile: Matteo Sartorio
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